L'arte delle ukiyo-e
Ukiyo-e (浮世絵, pitture del mondo
fluttuante) è un tipo di xilografia e pittura giapponese prodotta fra il 17° ed
il 20° secolo. I temi trattati sono panorami, teatro, eventi storici. Generalmente
la parola ukiyo è tradotta letteralmente come “mondo fluttuante”, in
riferimento alla concezione di un mondo evanescente, impermanente, di bellezza
effimera e della realtà dell’intrattenimento (teatro kabuki, cortigiani, geishe)
che si allontana dalle responsabilità del quotidiano: “pittura del mondo
quotidiano evanescente”.
Dopo la restaurazione del periodo Meiji
(1868-1912), il Giappone si aprì al mondo occidentale, importando la fotografia
che rimpiazzò ampiamente la ukiyo-e. Questa divenne quindi obsoleta, le stampe
la rimpiazzarono e le ukiyo-e divennero addirittura materiale per impacchettare
le merci. Quando gli europei incontrarono quest’arte, tuttavia, essa divenne
sorgente d’ispirazione per gli Impressionisti, Cubisti e Post-impressionisti quali
Vincent van Gogh, James Abbott McNeill Whistler, Claude Moner, Egar Degas,
Henry de Tolouse-Lautrec ed altri. Questa influenza artistica venne chiamata
Giapponismo.
Utagawa Hiroshige (1797-1858) fu uno dei
più famosi artisti di ukiyo-e. La leggenda narra che Hiroshige decise di diventare
artista di ukiyo-e quando vide i lavori del suo contemporaneo Hokusai. Nel 1832 egli
pubblicò una raccolta delle sue opera più importanti intitolata “Le 36 viste del
Monte Fuji": lo stesso anno Hiroshige si dedicò a quest’arte. Fra le
sue opere, la più famosa è forse la raccolta delle “53 stazioni del Tokaido”
(1833-1834). Questi disegni vennero eseguiti durante i viaggi dell’autore lungo
la linea Tokaido per una distanza di circa 490 km.
A sinistra, Hiroshige, "Il grande ponte, temporale a Atake". A destra, Van Gogh, "Il ponte sotto la pioggia".
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