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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

Gli Scrovegni virtuali

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Dopo la Sistina, gli Scrovegni: dal 17 novembre dal sito www.ilsole24ore.com è possibile visitare virtualmente gli affreschi degli scrovegni ingrandendo i particolari. L'accesso potrà avvenire gratuitamente per sei mesi. Cliccate sull'immagine qua sotto!

L'arte assenteista

- Io non capisco che razza di arte è la tua: astrattista, futurista, esistenzialista? - La mia arte è assenteista, cioè vale a dire: nelle mie opere manca sempre qualche cosa... Vedi questa? - Cos'è? Un cippo funerario? - Profano! Questa è una "Madre con il bambino che piange". - E dov'è la madre? - La madre è uscita: ecco perché il bambino piange. - Sì, va beh, ma io non vedo neanche il bambino. - Ma il bambino è sciocco: è corso dietro alla madre. Da "Totò cerca moglie" (1950).

Mark Rothko

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Si chiama "In the Tower: Mark Rothko" e d è la mostra che dal 21 febbraio 2010 al 2 gennaio 2011 è allestita presso il National Gallery of Art di Washington, DC . Si legge nella presentazione: (la mostra) “offre uno sguardo raro sui dipinti in nero su nero che Rothko ha fatto nel 1964 in relazione al suo lavoro nella cappella per la Menil Collection a Houston”. Più della mostra volevo sottolineare la homepage della mostra dove si trovano filmati, una bella brochure scaricabile e approfondimenti su questo magnifico artista. Leggere, ammirare, comprendere e amare.

un enigma

Ogni opera d'arte ha un centro attorno al quale si sviluppa il fascino del tutto. Per godere dell'opera non è indispensabile individuarlo, anzi, direi che non lo si riconosce quasi mai. Ed è proprio questo mistero che racchiude il fascino, l'unicum, dell'opera d'arte. Essa si presenta al riguardante come un enigma. Un nodo da sciogliere: un giallo.

Lo stupore

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" L'universo non si arresta un solo momento nel trasformarsi e noi lo subiamo. Nella trasformazione, non essendo altro se non il rinnovamento, è naturale che si cerchi di creare dei fenomeni nuovi e di scoprirli con stupore ". Sadamasa Motonaga, Gruppo Gutai , Giappone, 1957

Jonathan Franzen

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Sono stata invitata a produrre un consiglio di lettura, ma non avendone la capacità, indicherò solo il libro che leggerò prossimamente. In attesa infatti della pubblicazione italiana dell'ultimo romanzo del più grande scrittore americano, J. Franzen , la mia prossima lettura sarà Come stare soli (How to be alone: essays, 2002 - Einaudi, 2003, trad. di Silvia Pareschi. Una raccolta di saggi pubblicati su varie riviste tra il 1994 e il 2001. " Desidero intrattenere, cioè divertire, interessare i miei lettori tanto quanto cerco di farlo con me stesso. Non parlo con loro ex cathedra, non mi piace fare la lezione, e quindi qualsiasi strumento possa servire a ridimensionare l’importanza di me stesso, è un mezzo che accolgo con gioia e sono contento di utilizzare." J.F. Ecco un esempio della scrittura di Franzen: http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/14/Amore_Urlato_Tempo_dei_Telefonini_co_9_080914009.shtml ed un'anticipazione del suo ultimo romanzo: http://www