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Visualizzazione dei post da maggio, 2014

L'Arte è mezzo per avere emozioni

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Tiziano Terzani: Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi L'Arte è mezzo per avere emozioni e quindi uno "strumento conoscitivo"? Attraverso l'Arte impariamo come guardare? Alessandro Papetti Carmengloria Morales Giuseppe Ajmone Giuseppe Boldini

Vallotton: quali emozioni sotto il freddo distacco?

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Félix Vallotton (1865-1925), pittore d'origine svizzera naturalizzato francese nel 1900. Per tutto l'arco della sua vita Vallotton, soprannominato il "Nabi straniero", ha trattato una vasta gamma di soggetti ricorrenti (interni, scene di toeletta, nudi femminili, paesaggi, nature morte) resi singolari dal suo stile levigato e freddo, dai colori raffinati, dalle immagini e dalle inquadrature audaci. Quale fermento nascondono le sue superfici lisce? Quali emozioni sotto il freddo distacco? Le retour de la Mer, 1924    La cadavre, 1894 Il bagno di una sera d'estate, 1892 Cesto di ciliegie, 1921

Boldini: bimbo e bimba

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Alcune opere raramente esposte di Giovanni Boldini.  Il bimbo con il cerchio, ca. 1876   Bambina con il gatto nero in braccio, 1885

Franceschini e Volta a Cà Cornera: omaggio a Ferrara

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Inaugura Domenica 18 Maggio alle 17.30 la mostra di  Flavia Franceschini e Paolo Volta ordinata in una ventina di lavori con tema unificante: Omaggio a Ferrara. Questa rassegna si muove  sulle tracce di Gian Antonio Cibotto, poeta e narratore a noi caro, per divenire un omaggio a Ferrara “ città delle sorprese ”, u na Ferrara di oggi raccontata con opere realizzate appositamente dai due artisti ferraresi. L’esposizione, a cura di Laura Gavioli, mette in evidenza la matrice ‘fantastica’ della loro ricerca, determinata da una reale appartenenza a questa città e ai suoi luoghi percorsi, vissuti e sognati. Paesaggi sospesi tra il reale e il visionario, creature mitiche a metà tra ninfe e sirene, architetture che si fanno teatro di stranianti giochi spaziali, citazioni letterarie ed anche cinematografiche. La mostra rimarrà in parete nella Stazione di Posta a Ca’ Cornera di Porto Viro (Ro) fino al 20 Luglio 2014. Flavia Franceschin

Arrivederci Marisa

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Carolina Marisa Occari ci ha lasciato. Nata a Stienta (Ro) nel Polesine inizia la sua attività artistica dedicandosi principalmente al disegno e al colore. Ha studiato presso l'Istituto d'Arte di Ferrara e il Liceo artistico di Venezia, completando la propria preparazione artistica all'Accademia di Belle Arti di Bologna, allieva, tra gli altri, di Giorgio Morandi e Giovanni Romagnoli. Del 1952 sono una serie di disegni dell’alluvione che paralizzò il Polesine in quel periodo; due anni dopo riceve il Premio dell'Accademia per l'Incisione e la Pensione Tullo Moy per il Paesaggio e dall’Università di Bologna il primo Premio per il Bianco e Nero. Dopo una pausa di quasi vent’anni dovuta al formarsi della sua famiglia e all’inizio della sua attività di insegnante, riprende negli anni Ottanta la sua attività artistica ed espositiva e partecipa a diverse collettive. Partecipa al Concorso nazionale di Grafica: "Premio Città di Casale 1994

Il silenzio nel nulla

Alcuni giorni fa un mio caro amico scultore mi ha fatto leggere un breve articolo del filosofo Emanuele Severino riguardante l’ambiguità del nulla. Perché c’è qualcosa piuttosto del nulla? Il nulla è la fonte dell’angoscia più profonda dell’uomo. Tuttavia abbiamo spesso bisogno di una parte del nulla che molti riconoscono ad esempio nel silenzio. Il silenzio sembra essere a un tempo il limite e la caratteristica specifica delle arti figurative. Escluse dalla soglia della parola e del suono, esse sono condannate all’insonorità, a una certa “sordità”, direttamente proporzionale al loro coinvolgimento con la materia. A questa convinzione si appoggia la celebre gerarchia delle arti proposta da Schopenhauer. Nella tensione estetica, e non conoscitiva, di una soggettività contemplante, “pura e scevra di volontà” rivolta alla possibilità di cogliere le idee, la musica è posta da Schopenhauer al vertice di un percorso ascendente alla cui base stanno le arti figurative. Il silenzio, cui la p