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Visualizzazione dei post da febbraio, 2014

Invarianza di scala in arte

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Un concetto abbastanza famigliare ai geologi (anche se non esplicitamente dichiarato) è quello dell’invarianza di scala. Questo viene frequentemente applicato quando è necessario porre una scala metrica in una foto. La ragione per la quale una scala è necessaria (frequentemente si tratta di un oggetto di dimensioni note, ad esempio una moneta, un martello da geologo, una matita, una persona, una casa) è che molti fenomeni geologici avvengono secondo intervalli di scala molto ampi. In fisica e matematica, l' invarianza di scala è una caratteristica degli oggetti o una legge che non cambia se si scalano le lunghezze (o parimenti le energie) di un fattore comune. Il termine tecnico per questa trasformazione è dilatazione. Che evidenze abbiamo dell’invarianza di scala in arte? Esiste l'invarianza in Arte?  

Addio alla Maestra Carla Accardi

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Il 23 Febbraio 2014 è scomparsa l'artista italiana Carla Accardi . Era nata a Trapani il 9 ottobre 1924 . Con la sua pittura ha contribuito dal 1947 all'affermazione dell' astrattismo in Italia . Artista tra le più originali dell'arte del secondo dopoguerra italiano. Dal 1946 è a Roma dove f requenta l'Osteria Fratelli Menghi , noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni '40 e '70, e con Attardi, Consagra, Dorazio, Guerrini, Concetto Maugeri, Perilli, Sanfilippo, sposato nel 1949, e Turcato, fonda il Gruppo Forma 1 di ispirazione marxista. La ricerca di Carla Accardi procede nella direzione dell'automatismo segnico fino all'inizio degli anni Sessanta. Nel 1965 abbandona le tempere a favore di vernici colorate e fluorescenti che applica su supporti plastici trasparenti, uscendo dalla dimensione del quadro e coinvolgendo lo spazio, con un atteggiamento che sarà importan...

Yuki Daruma, l'uomo di neve

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L'uomo di neve giapponese è diverso dall'uomo di neve occidentale. Tutti gli uomini di neve occidentali sono diversi da tutti gli uomini di neve giapponesi. 雪だるま (yuki-daruma) = uomo di neve 雪 (yuki) = neve だるま (daruma) = la forma giapponese di dharma (Sanskrito). Bodhidharma era un monaco che portò il buddismo zen dall'India alla Cina. Yuki-daruma è costituito da due parti perché esse rappresentano il Bodhidharma seduto. Alcuni abili imprenditori hanno trasformato yuki-daruma in un affare commerciale… Le bambole di Daruma (Daruma dolls ) sono modellate secondo Bodhidharma. Queste bambole vengono acquistate alla fine dell'anno come buon augurio: colora un'occhio con l'inchiostro e colora l'altro l'anno successivo se i tuoi desideri si sono avverati.

Il collezionista di quadri

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Pittsburgh 1913. La comunità tedesca organizza una grande esposizione in occasione dei venticinque anni del regno dell'imperatore Guglielmo II. Tra le numerose manifestazioni c'è la mostra di un collezionista, tal Hermann Raffke. La mostra, che dapprima sembra passare inosservata, comincia ad avere un sempre più crescente successo, dovuto a un solo enigmatico quadro. Il dipinto raffigura il collezionista fra le sue opere, intento a osservare un quadro che lo ritrae nella stessa situazione, come in un gioco di specchi all'infinito. Tuttavia, a un attento esame, si scopre che in ognuna di queste riproduzioni c'è un particolare diverso: si scatena così una gigantesca caccia per individuare le varianti che porterà a un'incredibile scoperta... Paul Klee. "Un'opera d'arte può falsificare la realtà per coglierne più profondamente l'essenza. In tal caso, la menzogna è solo una verità fuori posto"

Come era Cicerone da bambino?

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Ve lo siete mai chiesto? Ecco allora la risposta data da un pittore nel 1464! Rea­liz­zato da Vin­cenzo Foppa in­torno al 1464, il Fan­ciullo che legge della Wal­lace Col­lec­tion di Lon­dra era parte della per­duta de­co­ra­zione del Banco me­di­ceo a Mi­lano, col­lo­cato in via dei Bossi e sede delle at­ti­vità fi­nan­zia­rie della fa­mi­glia fio­ren­tina nella Mi­lano sfor­ze­sca. Il gio­vi­netto se­duto su una cas­sa­panca è stato iden­ti­fi­cato, in forza dell’iscrizione «M . T . CE / CIRO », con il gio­va­nis­simo Ci­ce­rone di cui Plu­tarco nella Vita Ci­ce­ro­nis elo­gia il dut­tile in­ge­gno, fin dall’età sco­lare, in ogni ma­te­ria e la ve­lo­cità, quasi pro­di­giosa, nella let­tura. No­no­stante la cura con cui de­scrive tanto il li­bro in mano al ra­gazzo, quanto quelli ap­pog­giati sulle men­sole, Foppa omette di in­di­carne il ti­tolo sulla co­sta, una di­men­ti­canza forse non ca­suale e che con­tri­bui­sce ad ac­cen­tuare la vo­luta con­fu­sione fra il ro­mano...