L'uccisione di Priamo
Un’opera d’arte distrutta in onore di una mostra più politica che culturale. L’Uccisione di Priamo, bassorilievo in gesso di Antonio Canova, è andato in frantumi mentre
gli addetti al trasporto lo staccavano dal muro dell’Accademia d’Arte
di Perugia per spedirlo ad Assisi, alla mostra “Canova”.
Dopo due mesi, ancora, rimane da chiarire se saranno possibili eventuali interventi di recupero. Di certo, invece, c’è la perdita definitiva di uno dei pochi esemplari noti dell’episodio omerico che insieme ad altre vicende dalla letteratura classica ispirarono una serie di bassorilievi firmati dal Canova.
Si è trattato di un incidente, certo, ma era davvero necessario staccare il gesso del muro dell’Accademia di Perugia? L’opera era diretta ad Assisi, a poco più di venti chilometri di distanza.
Dopo due mesi, ancora, rimane da chiarire se saranno possibili eventuali interventi di recupero. Di certo, invece, c’è la perdita definitiva di uno dei pochi esemplari noti dell’episodio omerico che insieme ad altre vicende dalla letteratura classica ispirarono una serie di bassorilievi firmati dal Canova.
Si è trattato di un incidente, certo, ma era davvero necessario staccare il gesso del muro dell’Accademia di Perugia? L’opera era diretta ad Assisi, a poco più di venti chilometri di distanza.
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