il coniglio gigante di Minorca


Posizionata al centro del Mediterraneo, nel sud della Spagna, l’isola di Minorca è stata la casa di un’unica associazione di animali che si evolvevano in un splendido isolamento.
Minorca era un laboratorio naturale di esperimenti evoluzionistici come lo fu il Madagascar per i lemuri, Hateg Island per i dinosauri nani, la Sicilia per gli elefanti nani, Flores (Indonesia) per le cicogne giganti ed i piccoli uomini. E fu così che tra i 3 ed i 5 milioni di anni fa l’associazione di animali di Minorca, con rappresentanti degli uccelli e di piccoli rettili, era caratterizzata da solo due animali molto grandi: la tartaruga gigante Cheirogaster gymnesica e il Nuralagus rex, un coniglio gigante.



Nuralagus era almeno 6 volte più grande del coniglio europeo, ma la differenza non era solo nella taglia. Un coniglio non può crescere fino ad essere 12 kg o più senza modifiche anatomiche. Nuralagus era relativamente rigido e molto corpulento. Il gigante probabilmente non poteva saltellare come fanno i conigli di piccole dmensioni. La sua regione lombare era corta e relativamente rigida.

Minorca a quel tempo era praticamente priva di predatori e quindi forniva un ambiente ideale per adattamenti tipici quali quelli di questo coniglio gigante. Un possibile equivalente di Nuralagus è il coniglio giapponese Amami, che si è evoluto solo nelle isole Ryukyu.

Perché due conigli mostrano adattamenti ambientali simili pur vivendo in momenti e condizioni geografiche assai lontane l’uno dall’altro? La risposta rimane un mistero. Cosa c’è nelle isole (ambienti isolati) che causa ripetuti esempi di convergenza evolutiva?

Quintanaa J., Köhler M., Moyà-Solà S. (2011). Nuralagus rex, gen. et sp. nov., an endemic insular giant rabbit from the Neogene of Minorca (Balearic Islands, Spain). Journal of Vertebrate Paleontology, 31 (2), 231-240.



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