Incontri d'Autore #1: Gianfranco Goberti

Questa è la prima esposizione di tre mostre del ciclo “Incontri d’Autore” che l'Associazione Culturale Accademia d'Arte "Città di Ferrara" ha programmato per l’anno 2011. Le altre due rassegne sono dedicate a Giorgio Balboni e Fabbriano.
L'iniziativa culturale ha lo scopo di avvicinare la cittadinanza all’opera dei Maestri dell’arte ferrarese e degli Artisti che nei dieci anni di attività della Galleria hanno contribuito a formare la breve storia.


Delatori e “persone sbarrate”
Tutto cominciò con l’angelo. Prima che iniziasse il tempo, prima che avesse senso la parola “cominciare”.
La sua delazione fece iniziare una storia: la donna, l’uomo, il frutto. Una storia a parte: l’occhio. L’occhio circolare, istrionico, affabulatore, che ipnotizza con movimenti di righe a spirale e l’occhio fermo, immobile, giudicante. Infine l’occhio dell’angelo, nelle trame di rami dell’Eden.
Il suo sommesso parlare, le frasi che si offrono a plurime interpretazioni diventano giudizio. La donna ne sopporterà le conseguenze. L’uniformità beante, da allora in poi, si configurerà in nuova struttura. Inizierà il tempo, in alternanze di notti e di giorni, di dolori e di ebbrezze, tutto disposto come su righe parallele, nel contrasto continuo tra bene e male.
Tutto comincia sempre dal delatore: la sua bocca sussurra suoni su atti visti, non visti, supposti, “riporta” un senso dato alle cose da lui, osservatore non visto, fuori dai ruoli importanti. Prima suggerisce illazioni, attribuisce colpe, poi si cela e lascia ad altri il ruolo del giudizio.
Così ci sono sempre colpevoli, c’è sempre chi non è degno: il malvagio assassino e il boia designato a fare giustizia, chi è tormentato da allucinazioni e chi ha convinzioni diverse dagli altri e le sostiene, il malato, la donna impazzita per il troppo sopportare e la prostituta.
Dal buco della serratura chi guarda vede fessure sottili di realtà e le spaccia per verità. Su tutti soffia quel venticello della calunnia, soffia l’alito del delatore, il suono fesso delle sue parole attraversa l’orecchio e si fissa addosso alle vittime come un vestito.
Abiti a righe. Abiti reclusi, abiti esclusi, abiti reietti. Righe parallele. Abiti rifiuto. Abiti del diavolo.
Ma dentro è carne, pelle, sangue, donna, uomo. Persone “sbarrate”.
 
Lucia Boni
 
GALLERIA DEL CARBONE, Via Del Carbone 18a (44100), tel. 39 3939546489; orario: dal martedì al venerdì 17.00-20.00; sabato e festivi 17.00-20.00 - lunedì chiuso

Commenti

Post popolari in questo blog

La lettrice

Mark Rothko

Una piuma per sempre